Secondo la definizione di Wikipedia il caffè è:
“una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia botanica delle Rubiacee, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13.500 specie.
Sebbene all'interno del genere Coffea siano identificate e descritte oltre 100 specie, commercialmente le diverse specie di origine sono presentate come diverse varietà di caffè. Le più diffuse tra esse sono l'arabica e la robusta.”
Ma il caffè non è solo questo, è cultura.
Portato in Europa dai Veneziani verso la fine del 1500, si espanse in tutta Europa e dalla fine del 1600, a partire dall’ Inghilterra, si diffondono le Coffee House, le case del caffè, dove si incontrano intellettuali, filosofi ed artisti e che diventano i luoghi di nascita e di diffusione delle idee illuministe in tutto il continente.
In Italia la rivista degli illuministi si chiama appunto “Il Caffè”, e viene pubblicato da Pietro e Alessandro Verri a Milano dal 1764 al 1766. Il nome è simbolico. Il caffè fa bene, si associa alla libertà e al luogo di incontro delle idee.
Nel nostro paese sono ancora attivi alcuni storici caffè che continuano a offrire la bevanda che ai suoi albori era destinata solo a un pubblico benestante: il più antico caffe italiano è il Florian di Venezia, a Roma c’ è il Caffè Greco, il Caffè Pedrocchi a Padova, il Caffè San Carlo a Torino.
Il caffè piaceva e affascinava, anche per il suo aspetto licenzioso: si associavano i consumatori di caffeina a una vita notturna viziosa e molto “libera”. Persino Johann Sebastian Bach nel 1732 scrisse una cantata il cui testo descriveva l’angoscia di un padre desideroso di guarire la figlia dalla passione del caffè, altrimenti non le permette di sposarsi. Vince la ragazza che con femminile savoir faire ubbidisce prima al padre, poi si sposa, ma nel contratto di matrimonio pone la clausola che, dopo essersi sposata, potrà bere tutto il caffè che desidera.
Presto il caffè diventò popolare, inizialmente con l ‘invenzione della cosiddetta caffettiera napoletana: con acqua e pochi grammi di caffè si poteva preparare una bevanda per 3-4 persone.
Alla fine dell’ ‘800 è la macchina del caffè espresso a dare un ulteriore svolta, si inventa il caffè espresso, un’icona della gastronomia italiana conosciuta in tutto il mondo. Una sola macchina poteva fare caffè perfetti per più persone nello stesso momento.
Ai giorni nostri la nostra capacità di torrefazione, la qualità delle macchine per fare il caffè e la nostra capacità di avere infinite sfumature nella scelta del caffè, espresso, macchiato, lungo, ristretto, marocchino, ha fatto ispirare la più grande catena americana di caffetterie.
Ma in quelle catene l’offerta gluten free è estremamente scarsa, per non dire nulla.
La conclusione di questa breve storia del caffè è che se volete assaggiare un ottimo espresso accompagnato con deliziosi pasticcini senza glutine dovete venire da Glufree Bakery a Milano, in via Curtatone 6 e in viale Giangaleazzo 6.
Vi aspettiamo: cosa preferite un buon caffè espresso o macchiato?